SFONDO NORMALE

 

 

VERDESCA (Prionace glauca) a SCIACCA ?

 

Un esemplare di squalo verdesca (Prionace glauca) si sarebbe avvicinato alla spiaggia tra increduli bagnanti. I video non lasciano dubbi, ma le immagini mostrano uno squalo dai movimenti lenti ed impacciati, probabilmente non in ottime condizioni di salute. Problemi fisici spiegherebbero questa insolita presenza, lontana dalle consuetudini della specie. L'animale si è allontanato, stimolato dalla presenza di una motovedetta della Guardia Cistiera, che dai resoconti avrebbe accompagnato gli spostamenti fino a raggiungere il largo.
La verdesca è uno squalo che può raggiungere medie dimensioni, molto curioso ed è potenzialmente pericoloso per l'uomo anche se le statistiche lo vedono praticamente assente come specie  per quanto riguarda attacchi ad esseri umani.

Un approfondimento, con biologia, comportamento, foto, denti e cenni nella storia della VERDESCA (Prionace glauca) è visibile QUI .

 

 

 

TRAGICI ATTACCHI in North Carolina
 SQUALO TIGRE ? SQUALO LEUCA ?

 

Due giovani hanno subito un attacco da parte di squalo in un arco di tempo molto breve,  nei pressi di Oak Island, North Carolina, un'area relativamente tranquilla.
Eventi sicuramente insoliti sui quali rimangono ancora punti oscuri.
Gli autori degli attacchi potrebbero essere lo SQUALO TIGRE o lo SQUALO LEUCA, animali davvero particolari con comportamenti che si scostano da quelli di tutti gli altri squali.

Lettura consigliata: il misterioso SQUALO TIGRE  e  lo SQUALO LEUCA

 

 

 

 

 AVVISTAMENTO SQUALO ELEFANTE

 

Un bell'esemplare di squalo elefante è stato avvistato al largo di Cervia.
Innocuo per l'uomo, (si ciba di plancton che filtra attraverso le fessure branchiali) la presenza di questo animale è diventata quasi comune anche in acque italiane.
Una bella notizia ed un incontro davvero spettacolare!!

 Lettura consigliata: LO SQUALO ELEFANTE

 

 

 

 

 TRAGICO ATTACCO SQUALO

 

Le principali fonti di informazione annunciano il tragico attacco di uno squalo, con esito mortale, nei confronti di un giovanissimo surfista di 13 anni, al largo dell’isola di Reunion (Madagascar).
Il ragazzo avrebbe praticato surf in un’area con divieto di balneazione, proprio a causa della presenza di squali e di attacchi avvenuti in passato.
Non è stato possibile individuare con certezza la specie dell’animale, alcuni media riportano il nome “bull shark”, ovvero lo squalo leuca (Carcharhinus leucas), ma l’informazione è tutt’altro che certa.
Ricordiamo che l’uomo non rientra tra le prede naturali degli squali, ma alcune specie sono comunque potenzialmente molto pericolose ed eventi tragici possono accadere.

(Lasciano invece il tempo che trovano le notizie che parlano di branchi di squali in acque italiane che inseguono imbarcazioni e gommoni, cibandosi degli sfortunati che cadono in acqua)

Lettura consigliata:  Le 5 specie di squalo potenzialmente più pericolose .

 

 

 

 

 LO SQUALENE

 

Che cos’è lo SQUALENE ?

Se trovassimo la sua definizione nel vocabolario leggeremmo: “Idrocarburo triterpenico non saturo, con sei doppi legami isolati, di formula C30H50, contenuto nell’olio di fegato dei Pesci Elasmobranchi, nella cute umana, nel lievito e nel fegato dei Mammiferi; liquido oleoso, incolore, insolubile in acqua. È un prodotto intermedio nella biosintesi del colesterolo ed è il precursore immediato del lanosterolo".

Lo squalene è quindi largamente presente in natura, tutti gli organismi superiori lo producono, esseri umani compresi. E’ presente anche nei vegetali, come nel germe di grano, nella crusca di riso e nelle olive.
Negli SQUALI questa sostanza è presente in grande quantità all’interno del fegato e contribuisce, essendo meno densa dell’acqua, ad aumentarne la galleggiabilità.
In immunologia si è scelto di puntare sullo squalene come adiuvante nei vaccini.

Lettura consigliata:  ANATOMIA INTERNA DEGLI SQUALI

 

 

 

 

 LO SQUALO MARTELLO

 

Lo squalo martello deve il suo nome alla particolare forma della testa, appiattita ed allungata ai lati, costituendo due espansioni laterali, le quali sono sostenute da importanti modifiche dello scheletro interno.
Non è completamente chiara la funzione di questa particolare morfologia ed attualmente sono state formulate soltanto delle ipotesi.
Il numero di squali martello risulta tristemente diminuito negli ultimi anni, rientrando purtroppo nei circa 100 milioni di squali che vengono uccisi ogni anno dall'uomo.

Articolo consigliato: LO SQUALO MARTELLO

 

 

 

 

 LO SQUALO PIU' PICCOLO

 

Gli squali hanno forma e dimensioni molto diverse: c’è ad esempio il grande squalo bianco (Carcharodon carcharias), che raggiunge i 7 m, oppure lo squalo balena (Rhincodon typus) che può arrivare addirittura a 18 m di lunghezza, ma ne esistono anche di piccolissimi, che starebbero comodamente nel palmo di una nostra mano..
Stiamo parlando dei due più piccoli squali attualmente conosciuti: l’Etmopterus perryi e l’Etmopterus carteri, rispettivamente squalo lanterna nano e squalo lanterna cilindrico, che raggiungono una lunghezza massima di appena 21 cm.
Al terzo posto di questa particolarissima classifica si inserisce lo squalo pigmeo dalla coda a nastro, Eridacnis radcliffei, la cui dimensione massima è di 24 cm.

Articolo consigliato: GLI SQUALI PIU' PICCOLI

 

 

 

 

 SQUALO VOLPE

 

A poche miglia nautiche dalla costa campana due pescatori sportivi dichiarano l’avvistamento di un grande esemplare di squalo volpe, specie molto particolare
Il dorso grigio-blu di questo squalo ha riflessi iridescenti e la pinna caudale, che viene utilizzata per colpire e stordire le prede è fortemente asimmetrica (il lobo superiore è molto più grande e allungato di quello inferiore).

Di seguito la scheda dello squalo volpe:

SQUALO VOLPE
Alopias vulpinus
BONNATERRE, 1788
Ordine: Lamniformes Famiglia: Alopiidae

 Dimensioni medie: 250-300 cm.
Dimensioni massime: raggiunge i 600 cm.
Distribuzione: in tutti i mari tropicali e temperati del mondo.
Nel Mediterraneo è presente ovunque ed in Adriatico esiste un'area riproduttiva.
Colorazione: dorso grigio-blu con riflessi iridescenti, ventre bianco.
Riproduzione: ovovivipara.
Rapporti con l'uomo: potenzialmente pericoloso a causa delle sue dimensioni.
Valore commerciale: oggetto di pesca sportiva.
Denti: triangolari, lisci e leggermente incurvati, molto simili nelle mandibole superiore ed inferiore.
Note: squalo attivo e molto robusto, è un potente nuotatore. La prima pinna dorsale è alta e grande, la seconda molto più piccola. Le pinne pettorali sono lunghe e falciformi. Inconfondibile la pinna caudale, fortemente asimmetrica e lunga come il resto del corpo dell'animale. Lo squalo volpe vive dalla superficie a circa 400 m. di profondità cibandosi di piccoli pesci pelagici, che vengono storditi dai colpi della sua enorme coda. La pesca sportiva nelle aree riproduttive colpisce spesso femmine gravide ed esemplari giovani, mettendo a rischio la sopravvivenza della specie.

Lettura consigliata:  SQUALI IN ITALIA
 

Squalo volpe (Alopias vulpinus)


 


 

 

AVVISTAMENTO SQUALO

 

I telegiornali ci hanno mostrato le immagini di un pescatore subacqueo, in acque atlantiche, che stava per scontrarsi con uno squalo balena, scopriamo insieme le caratteristiche di questo colosso dei mari:
Lo squalo balena (Rhincodon typus) è il più grande pesce attualmente conosciuto.
Si pensa che alcuni esemplari possano superare i 90-100 anni di vita e raggiungere una lunghezza di ben 15-18 metri.
Nonostante le dimensioni, lo squalo balena è inoffensivo per l’uomo, infatti è un pesce filtratore che si ciba di plancton e piccoli pesci che cattura nuotando con la bocca aperta e facendo passare l’acqua attraverso l’apparato filtratore collegato alle branchie.
(sono pesci filtratori anche lo squalo elefante Cetorhinus maximus e lo squalo grande bocca Megachasma pelagios)

Articolo consigliato : LO SQUALO BALENA (Rhincodon typus)

 

 

 

 

AVVISTAMENTI SQUALI in ITALIA
 

Per quanto riguarda gli avvistamenti di squali in Italia, ultimamente in Sardegna e nelle acque laziali, vorrei precisare che essi rientrano ampliamente nelle statistiche del periodo, non c'è niente di nuovo, di sconvolgente, che sta accadendo nel "Mare nostrum"..
(il greco Oppiano già nel secondo secolo d.C. parlava della verdesca nei suoi poemi)

Il panico, le urla ed il terrore che abbiamo ascoltato nei video e percepito dalle interviste sono immotivati, soprattutto perchè riguardano squali innocui, di piccole dimensioni che raramente si avvicinano a riva e che dopo pochi minuti si allontanano senza far nulla di male.

E' giusto tenere alta la guardia nei confronti di questo predatore marino e segnalare la sua presenza, soprattutto nelle poche occasioni in cui è presente in acque basse, ma non trasformiamoli in "feroci assassini assetati di sangue".. semplicemente perchè non lo sono.

Ricordiamo che il 50% di tutti gli squali attualmente conosciuti non supera il metro di lunghezza, l'82% non supera i 2 metri, e soltanto il 4% raggiunge dimensioni superiori ai 4 metri.  L'uomo non rientra tra le prede abituali dello squalo.
Ogni anno, in tutti i mari del globo, ci sono circa 60 attacchi non provocati, da 0 a 6 risultano mortali.
Ogni anno muoiono circa 20 persone per la puntura di una vespa, 40 per la puntura di una zecca e circa 100 persone per la scossa presa dal tostapane..

Andiamo ora nello specifico degli avvistamenti: lo squalo blu o verdesca, nome scientifico Prionace glauca è uno squalo curioso, che può essere attratto dai movimenti e dai rumori che lo circondano e se di piccole dimensioni non è assolutamente pericoloso per l'uomo.
(gli attacchi di questa specie sono praticamente nulli nelle attuali statistiche)
Non sono nulli invece l'eleganza del nuoto della verdesca, la bellissima colorazione blu brillante con sfumature azzurre ed il rispetto che questo pesce deve incutere in chi lo osserva.

Lettura consigliata:  LA SPLENDIDA VERDESCA (Prionace glauca)

 

Attacco non provocato: attacco di uno squalo all'uomo senza che l'animale abbia subito alcun disturbo, come ad esempio un subacqueo o un bagnante che si avvicina per afferrarlo, tirargli la coda, ecc..

 

 

 

 

 

 

IN CERCA DI SQUALI & CO
Musei di Zoologia e Anatomia Comparata
dell' Università di Bologna - Via Selmi 3




 


Si è svolta nei Musei di Zoologia ed Anatomia Comparata dell'Università di Bologna la mostra "In cerca di Squali & Co". Potete vedere alcune fotografie comprese quelle dei pannelli didattici i cui testi sono stati scritti dal biologo Marco Angelozzi.
Premendo sulle immagini alla vostra sinistra vedrete alcuni esemplari di squali ed i pannelli didattici che sono stati esposti durante la mostra.

 

 La mostra (organizzata da Daniela Minelli e Bruno Sabelli) si è sviluppata sui due piani del Museo di Zoologia e su quello sovrastante del Museo di Anatomia  Comparata focalizzandosi su alcuni aspetti della biologia degli Elasmobranchi.
L’assenza di un percorso preordinato ha invitato il visitatore a ricercare fra le vetrine del museo le postazioni che affrontano i diversi temi trattati: la morfologia e l’anatomia, la sistematica, i rapporti con l’uomo, la conservazione, la leggenda. Filmati in gran parte originali, foto e pannelli didascalici accompagnano i “cercatori” sulla strada della scoperta di una realtà animale troppo spesso mal rappresentata.

 

I temi proposti sono stati:

Cosa sono i “pesci”
Cosa sono gli elasmobranchi
Come sono fatti squali e razze
Il nuoto
Cosa e come mangiano
Come respirano
Come si riproducono e sviluppano
Come percepiscono il mondo
Come cacciano o si difendono
Storie leggende e miti (pesci diavolo e pesci monaco, le chimere)
Squali e filatelia
Squali vs uomini e uomini vs squali (gli attacchi all’uomo e il finning)
Dello squalo non si butta via niente (uso delle varie parti del corpo degli elasmobranchi)

 

www.prionace.it