Lo squalo balena (Rhincodon typus) è il più
grande pesce attualmente conosciuto.
Si pensa che alcuni esemplari possano superare i 90-100 anni di vita e
raggiungere una lunghezza di ben 15-18 metri.
(il più grande animale vivente è invece la balenottera azzurra,
Balenoptera musculus, fino a 30 metri di lunghezza).
Lo squalo balena nuota in tutti i mari temperati caldi e tropicali e si
mostra con il suo caratteristico dorso bluastro con strisce e macchie
rotondeggianti. Il ventre è bianco ed ha funzioni mimetiche, infatti
dal basso verso l’alto la colorazione bianca si confonde con la
luminosità della superficie marina, mentre dall’alto il dorso bluastro
con macchie e strisce simula il riverbero del sole sull’acqua.
Nonostante le dimensioni, lo squalo balena è
inoffensivo, infatti è un pesce filtratore che si ciba di plancton e
piccoli pesci che cattura nuotando con la bocca aperta e facendo passare
l’acqua attraverso l’apparato filtratore collegato alle branchie.
(sono squali filtratori
anche lo squalo elefante
Cetorhinus maximus e lo squalo
grande bocca Megachasma pelagios)
Spesso lo squalo balena si rivela curioso e
quasi amichevole, lasciandosi avvicinare e toccare da subacquei ed apneisti (comportamenti molto invasivi, come “cavalcare” lo squalo sono
da evitare in quanto creano sempre disturbo e stress al pesce ed in
alcuni casi involontarie situazioni di pericolo).
Una ricerca australiana ha fatto emergere una
situazione allarmante proprio nei confronti dello squalo balena.
L’Istituto di Scienze Marine australiane, analizzando i dati statistici
relativi ad ogni animale avvistato nella riserva marina di Ningaloo
(nord-ovest dell’Australia), ha comunicato ufficialmente che la taglia
media degli squali balena si è ridotta da sette a cinque metri.
Lo squalo balena è una delle specie meno studiate e non si conoscono
chiaramente i suoi cicli riproduttivi ma sembrerebbe che questi pesci
raggiungano la maturità sessuale dopo aver superato la lunghezza di
circa sette metri.
La causa della diminuzione
delle taglie medie sarebbe una pesante attività di pesca nei confronti
di questo grande squalo, come per altre specie più piccole (100 milioni
di squali pescati ogni anno in tutte le acque del globo) e per questo
motivo soltanto gli esemplari più piccoli ed immaturi di squalo balena,
fino a cinque metri di lunghezza, continuano ad essere avvistati
regolarmente..
La soluzione, come per altre specie sottoposte a
caccia indiscriminata, potrebbe essere quella di trasformare l’attività
di pesca in osservazione turistica, trasportando appunto turisti in uno
shark-watching che potrebbe salvare la vita a questi superbi e
misteriosi abitanti del mare ed anche portare nuove e significative
risorse economiche. Nella sola riserva di Ningaloo lo shark-watching
potrebbe infatti generare un flusso di circa 60 milioni di euro l’anno.
SQUALO BALENA
Rhincodon typus
SMITH, 1828
Ordine: Orectolobiformes
Famiglia: Rhincodontidae
Dimensioni
medie: 7-12 m.
Dimensioni massine: raggiunge i 18 m.
Distribuzione: in tutti i mari temperati caldi e tropicali.
Colorazione: dorso bluastro con strisce e macchie rotondeggianti
chiare. Ventre bianco.
Riproduzione: probabilmente ovovivipara.
Rapporti con l'uomo: inoffensivo, anche se a causa delle sue
dimensioni può danneggiare e rovesciare involontariamente imbarcazioni.
Valore commerciale: oggetto di pesca commerciale per la carne, il
fegato e le pinne.
Denti: 3000-5000 piccoli denti di 3-5 mm. in ogni mandibola. Essendo
lo squalo balena filtratore di plancton, la loro funzione è sconosciuta.
Note: squalo
massiccio, di forma cilindrica con visibili carene lungo tutto il dorso
ed i fianchi. Il muso è largo, piatto, con una bocca ampia. La pinna
caudale è molto sviluppata. Lo squalo balena si ciba di plancton e
piccoli pesci che cattura nuotando con la bocca aperta e facendo passare
l'acqua attraverso l'apparato filtratore collegato alle branchie.
Considerato una delle specie meno studiate, rappresenta un vero mistero
per molti aspetti della sua biologia ed etologia, come la riproduzione,
i ritmi di crescita, gli spostamenti migratori e la sua particolare
colorazione.
Marco Angelozzi -
www.prionace.it
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