Lo squalo che sta per essere descritto è forse, insieme allo squalo tigre (Galeocerdo cuvier), il più temibile e particolare dei pesci cartilaginei noti, a causa della sua potenza muscolare, di una indole curiosa ed indomita, di un estremo opportunismo durante la predazione e soprattutto a causa della sua capacità di nuotare sia in acque marine che in acque dolci (fiumi e laghi). Apprendiamo quindi tutte le informazioni necessarie su questo splendido animale, senza il timore per lo “squalo assassino mangia uomini”, ma soltanto con il giusto rispetto nei confronti di una creatura marina che, nel suo regno, può effettivamente farci tremare..
“When you’re swimming in the
Ocean, don’t forget who the Landlord is..”
Squalo dalla corporatura robusta e dal muso corto
e tozzo. Le piccole dimensioni degli occhi fanno pensare ad una minore
importanza del senso della vista in questo animale, abituato spesso a
nuotare in acque torbide, con visibilità ridotte, soprattutto nei pressi
di foci di fiume.
Come già accennato ha una indole molto curiosa, audace e risoluta e può raggiungere notevoli dimensioni, esprimendo una grande potenza muscolare con scatti veloci e poderosi. Si ciba di una grande varietà di prede (paragonabile soltanto a quella dello squalo tigre, Galeocerdo cuvier) tra cui: pesci ossei, squali e razze, tartarughe marine, mammiferi marini e terrestri (bestiame, cani, ratti, antilopi) crostacei, molluschi, uccelli e rifiuti organici.
Gli esemplari adulti hanno una ulteriore
particolarità per quanto riguarda la predazione, prediligono infatti
attaccare altri pesci cartilaginei. Tra gli squali soprattutto piccoli
esemplari del genere Echinorhinus e carcarinidi, compresi stessi
squali zambesi, squali martello e squali chitarra. (è presente quindi il
fenomeno del cannibalismo intra-specifico)
I fiumi in cui è maggiormente presente il
Carcharhinus leucas sono: Zambesi (da cui il “secondo” nome) e
Limpopo nel Sud Africa, Tigri e Shatt-el-Arab in Iraq, Gange (India),
Mississipi (che risale per più di 2000 km) e Rio delle Amazzoni (che
risale per più di 4000 km dalla foce).
Curiosità sullo squalo zambesi o leuca: 1) Gli esemplari più giovani possono avere la parte terminale delle pinne bordata di nero e non raramente escono fuori dall’acqua con potenti balzi, probabilmente per tentare di liberarsi da parassiti. 2) Il Carcharhinus leucas in lingua inglese viene chiamato, a causa della sua struttura tozza e poderosa, “bull shark”, (tradotto in italiano squalo toro). Questa traduzione letterale non deve farlo confondere con il Carcharias taurus, che in italiano viene indicato correttamente come squalo toro, specie completamente diversa. 3) Lo squalo zambesi è un animale molto robusto, che sa adattarsi e vivere anche in cattività, infatti diversi esemplari sono stati tenuti in grandi acquari per più di 10 anni. 4) Questo squalo davvero speciale è anche molto ricercato dalla pesca commerciale per le sue carni che sono apprezzate sia fresche che affumicate, per le pinne, usate soprattutto per la “zuppa di pinne di pescecane” e per il suo fegato, ricco di vitamine. La carcassa viene utilizzata per realizzare mangimi animali. 5) Anche la pesca amatoriale si concentra su questo pesce, soprattutto nelle acque del Golfo del Messico e in Sud Africa, dove vengono organizzati grandi tornei di cattura (big-game fish). (le statistiche avvertono che se le attività umane continueranno le catture con questi ritmi, la popolazione mondiale di Carcharhinus leucas diminuirà drasticamente..)
Bibliografia: - "Sharks & Rays, Elasmobranch Guide Of The World".
Ralf M. Hennemann,
NOTE:
Le specie di squalo più pericolose:
Marco Angelozzi - www.prionace.it
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