Lo squalo dal collare Chlamydoselachus
anguineus è considerato un fossile vivente, un animale preistorico,
ed è sicuramente una delle specie più antiche che oggi l’uomo conosca.
Le sue dimensioni medie sono di 150-170 cm, fino ad un massimo di 200 cm, anche se leggende che risalgono a fine ‘800 narrano di esemplari di Chlamydoselachus anguineus di più di sette metri di lunghezza.. La realtà invece ci dice che non si conosce molto della biologia e dei comportamenti di questo pesce, anche perché esso predilige acque molto profonde, da 120 m a circa 1200 m risalendo raramente in superficie. Sono pochissimi, anche per questo motivo, gli avvistamenti e le catture realizzate dall’uomo. Il Chlamydoselachus anguineus è stato descritto per la prima volta nel 1884 da S. Garman anche se già tre anni prima R. Lawley, ritrovando alcuni denti dell’animale in questione, si avvicinò molto alla sua scoperta. La morfologia dello squalo dal collare è sicuramente particolare: 1) La bocca è in posizione frontale, al contrario della bocca ventrale presente negli squali moderni. 2) I denti sono tricuspidali, presentano cioè tre punte (cuspidi), una centrale e due laterali leggermente più piccole. Questo apparato dentale serve per predare piccoli pesci, molluschi e crostacei. 3) La pinna caudale è molto allungata, a forma di lancia, ed è presente soltanto il lobo superiore. 4) Possiede sei fessure branchiali (in quasi tutti gli squali sono cinque), molto estese, quasi ad unirsi in entrambi i lati (da qui “squalo dal collare”) ed esse sono frangiate, cioè sono presenti piccole porzioni di pelle simili a frange. 5) L’unica pinna dorsale è molto piccola ed arretrata, in corrispondenza alla pinna anale ed anche le pinne pettorali sono corte ed arrotondate.
La riproduzione è probabilmente vivipara
aplacentata (le uova si schiudono all’interno dell’utero materno) ed i
periodi di gestazione sembrano essere molto lunghi. Come già accennato, a causa delle sue abitudini “profonde”, è quasi impossibile incontrare il Chlamydoselachus anguineus durante una immersione ed i pochi esemplari che sono stati osservati vengono quasi sempre trovati all’interno delle reti a strascico dei pescherecci oceanici. (Guarda il video dello squalo dal collare)
Marco Angelozzi - www.prionace.it
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