Lo squalo longimano è un animale che rientra fra
le cinque specie di squalo più pericolose per l’uomo ed anche
recentemente (dicembre 2010) sembra essersi reso responsabile di gravi
attacchi, uno dei quali purtroppo mortale, nei confronti di bagnanti
nelle acque della località turistica Sharm el Sheikh. Tornando brevemente
a questi episodi, gli squali autori degli incidenti sarebbero proprio
uno o due Carcharhinus longimanus ed uno squalo mako (Isurus
oxyrinchus), anch’esso inserito fra i cinque squali più pericolosi
per l’uomo.
Gli eventi sono sicuramente inconsueti, la serie
di attacchi che è avvenuta in pochi giorni nelle acque di Sharm el Sheikh
forse non ha precedenti in quelle zone, ma forse non hanno precedenti
nemmeno le probabili cause che hanno scatenato l’istinto predatorio di
questi pesci cartilaginei.. Infatti sarebbero state le centinaia di
carcasse di animali gettate in mare in quel periodo e la tendenza sempre
maggiore di attirare proprio gli squali con pasture e pesci morenti,
assicurando così ai subacquei incontri e forti emozioni, a far
avvicinare anche lo squalo longimano, normalmente presente in acque
profonde e lontano dalle coste..
Tornando alla descrizione del Carcharhinus longimanus,
confermiamo, come già accennato, che questo animale viene normalmente
incontrato in acque lontane dalle coste, dalla profondità media di 150 m
e solo occasionalmente si avvicina ai reef continentali. (è invece
maggiormente presente intorno ai reef insulari)
Questo squalo, che può raggiungere i quattro metri
di lunghezza, nuota in tutti i mari tropicali e sub-tropicali del mondo
ed è facilmente riconoscibile per alcune caratteristiche fisiche molto
particolari. Il corpo è massiccio, poderoso, con la prima pinna dorsale
e le pinne pettorali molto grandi, arrotondate alle estremità e
terminanti con una vistosa macchia bianca. Anche le pinne ventrali e le
estremità superiore e inferiore della pinna caudale presentano una
riconoscibile macchia di colore bianco.
Il muso è arrotondato e gli
occhi relativamente grandi. La colorazione del dorso, negli esemplari
adulti presenti nell’Oceano Pacifico, tende al grigio mentre le
popolazioni presenti nel Mar Rosso tendono più al marrone. Il ventre ha
sempre una colorazione più chiara, quasi bianca. (nei giovani possono
essere presenti piccole macchie nere sulle pinne)
Questi animali sono solitari, raramente vengono avvistati più esemplari
della stessa specie a stretto contatto.
Durante il giorno lo squalo longimano nuota
appena sotto la superficie dell’acqua, con la pinna dorsale che spesso
fuoriesce ed i movimenti sono lenti, ma questa tendenza non deve mai
essere sottovalutata in quanto esso è capace di scatti poderosi e
immediati, sia di natura difensiva che offensiva. Questo squalo è spesso
accompagnato da un numero elevato di pesci pilota (Naucrates ductor)
che, nonostante il loro nome, non hanno il compito di guidarlo, ma sono
dei pesci che seguono il longimano per approfittare di eventuali
residui di cibo dei suoi pasti e forse liberarlo da alcuni tipi di
parassiti. (bisogna però ricordare che anche qualche incauto pesce
pilota, forse troppo sicuro della sua “intoccabilità”, è stato visto
tristemente terminare nelle sue poderose fauci)
Il Carcharhinus longimanus viene definito
uno squalo curioso, persistente, dominante e addirittura aggressivo
quando compete per il cibo, soprattutto se nelle vicinanze è presente
anche lo squalo sericeo (Carcharhinus falciformis) e talvolta
mostra “comportamenti nervosi” quando si avvicina a subacquei. (lo
squalo longimano insieme allo squalo sericeo ed alla verdesca,
Prionace glauca, sono le tre specie di squali più diffuse in acque
pelagiche, cioè profonde e lontane dalle coste)
Le sue prede sono molto varie: pesci, tartarughe
marine, uccelli di mare, calamari, gasteropodi, crostacei, carcasse di
mammiferi marini e pesci cartilaginei (razza Dasyatis violacea).
Spesso questo squalo viene visto nuotare nelle
vicinanze o addirittura insieme a gruppi di balene pilota (Globicephala
macrorhynchus e Globicephala melas, mammiferi marini
appartenenti alla famiglia dei Delphinidae) probabilmente per
approfittare di eventuali resti di cibo durante i momenti di caccia di
questi possenti mammiferi. Le balene pilota, con la loro stazza che può
arrivare a sei metri di lunghezza e tre tonnellate di peso non sono mai
sembrate infastidite dallo squalo longimano e nessun “contatto
ravvicinato” è mai stato riportato. E’ certa invece la tendenza di
questo squalo a non allontanarsi mai troppo da gruppi di balene pilota,
una volta avvistati, probabilmente proprio per non perdere l’occasione
di un buon pasto ottenuto con il minimo sforzo..
Nonostante la sua curiosità, tenacia e potenza, lo
squalo longimano, considerate le statistiche che lo riguardano, non è
così pericoloso come si potrebbe pensare, anche se sono certi alcuni
attacchi a nuotatori e verso imbarcazioni. L’Oceanographic Research
Institute di Durban, nel Sud Africa, considera ad esempio che proprio
questo squalo sia stato responsabile di diversi attacchi mortali durante
l’affondamento della nave “Nova Scotia”, durante la seconda guerra
mondiale.
Concludiamo queste considerazioni sullo squalo
longimano ricordando comunque che ogni animale, pericoloso oppure mite,
curioso o schivo, possente o di piccole dimensioni, grande predatore o
innocuo filtratore, deve essere comunque rispettato, ammirato ma anche
temuto, in un mondo dove quasi sempre è l’uomo ad essere l’ospite..
Riguardo gli squali già Henry Beston (narratore
americano, 1888-1968) scriveva : “In un mondo più antico e più
completo del nostro essi si muovono più forti e più completi, dotati di
estensioni sensoriali che noi abbiamo perduto o non abbiamo raggiunto
mai, vivendo fra voci che mai udiremo”.
SQUALO LONGIMANO o OCEANICO DALLE PUNTE NERE
Carcharhinus longimanus
POEY, 1861
Ordine: Carcharhiniformes
Famiglia: Carcharhinidae
Dimensioni medie:
180-200 cm
Dimensioni massime:
può arrivare a 400 cm
Distribuzione: in tutti i mari tropicali e sub-tropicali
del mondo.
Colorazione:
dorso bronzeo-grigio, ventre bianco con una separazione netta ed
irregolare da quella dorsale. Questo squalo è facilmente riconoscibile
dal corpo massiccio e poderoso e dalle pinne pettorali, molto grandi,
arrotondate alle estremità e colorate di bianco, sempre nella parte
terminale. La prima pinna dorsale è grande, arrotondata e termina con
una vistosa macchia bianca. Anche le pinne ventrali e le estremità
superiore e inferiore della pinna caudale presentano una riconoscibile
maculazione color bianco. La seconda pinna dorsale e la pinna anale sono
di color grigio scuro-bronzo. Il muso è arrotondato e gli occhi
relativamente grandi.
Riproduzione:
vivipara placentata.
Rapporti con l'uomo:
considerato uno squalo molto pericoloso per l'uomo.
Valore commerciale:
oggetto di pesca sportiva e commerciale per le grandi pinne. Le
popolazioni di squalo longimano sembrano essere molto diminuite durante
gli ultimi anni.
Denti:
triangolari e seghettati ai margini. I denti dell’arcata superiore sono
più grandi mentre quelli dell’arcata inferiore sono più allungati e
stretti.
Note:
squalo molto potente, curioso e tenace, normalmente nuota in acque
pelagiche, dalla superficie fino a circa 180 m di profondità. Raramente
si avvicina ai reef continentali mentre è più frequente intorno a coste
e reef insulari. Il longimano è spesso circondato da numerosi pesci
pilota, nuota lentamente, sia durante il giorno che durante la notte, ma
è capace di scatti velocissimi. Si nutre di pesci ossei, cefalopodi,
gasteropodi, crostacei, uccelli marini e razze.
Singoli esemplari seguono spesso gruppi di balene che si spostano in
mare aperto.
Questo squalo è potenzialmente molto pericoloso per l’uomo e si è reso
responsabile di un certo numero di attacchi in acque profonde, lontano
dalle coste, soprattutto in caso di naufragi.
Bibliografia: "Sharks & Rays, Elasmobranch Guide Of The World". Ralf
M. Hennemann,
"Sharks of the world", Leonard Compagno, M. Dando, S. Fowler,
"Sharks", Jeremy Stafford-Deitsch.
Marco Angelozzi -
www.prionace.it
Le fotografie
dello squalo longimano sono state scattate in Mar Rosso
dal Sig. Ahmed Bijou e gentilmente concesse per questo articolo.
E'
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delle
fotografie
presenti in questo articolo, senza il consenso degli autori.
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